Il ruolo delle donne tra passato e presente

Nei paesi democratici o che hanno conosciuto la democrazia, le donne hanno spazio, ma c’è ancora molto da fare. Il femminismo di ieri era più ideologico e organizzato, oggi il femminismo c’è ancora ma è poco presente pubblicamente

Scrittrice, poetessa e saggista

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Intervista di Giorgio Marasco

La storia del nostro Paese ha visto come protagoniste molte donne in diversi campi. Secondo lei l’apporto delle donne alla storia italiana è ben riconosciuto o ancora sottovalutato?

È molto sottovalutato. Pensi ad Artemisia Gentileschi, tanto per fare un esempio. Se non fosse stato per un bel libro che ha scritto Anna Banti, nessuno si sarebbe ricordato di lei. Poi c’è stato il femminismo che l’ha messa in evidenza e, finalmente, si sono ripescati i suoi quadri e si è visto quanto sono potenti e magnifici.

Nel tempo le donne hanno gradualmente e con fatica conquistato diritti e nuovi spazi di riconoscimento. La storia dei diritti delle donne tra passato e presente è fatta di luci e ombre. Ci vuole donare il suo punto vista su questa storia di lotte e conquiste? 

Le donne nei paesi democratici hanno guadagnato spazio. Nei paesi dal totalitarismo religioso siamo tornati al Medioevo. Pensi all’Iran dove le donne sono costrette a portare il velo e non hanno accesso agli studi superiori. Se protestano vengono frustate o finiscono in galera. Nei paesi democratici o che hanno conosciuto la democrazia, le donne hanno spazio, ma c’è ancora molto da fare. 

Quali sono state le principali sfide che ha dovuto affrontare come donna nel mondo letterario italiano?

Le donne che scrivono hanno ora accesso al mercato, anche perché in maggioranza sono le donne a leggere, ma quando si passa ai luoghi letterari, come le antologie e i libri per le scuole, quando si propongono gli scrittori di prestigio, gli scrittori modello, le donne scompaiono. 

In che modo il femminismo ha influenzato la sua scrittura e la sua visione del mondo? 

Guardi che io a sei anni sono scappata di casa per un rimprovero ingiusto. Sono sempre stata sensibile alle ingiustizie e le donne storicamente ne hanno subite tante.

In che modo è cambiato il femminismo di oggi rispetto a quello di ieri?

Il femminismo di ieri era più ideologico e organizzato. Oggi, ma non dipende dal femminismo bensì dall’atmosfera generale di crisi e di scoraggiamento, il femminismo c’è ancora ma poco organizzato e poco presente pubblicamente. 

C’è un personaggio femminile creato da lei a cui è particolarmente legata? 

I personaggi sono figli. Non si possono fare preferenze. 

Lei ha scritto molto sulla violenza contro le donne individuandola come un problema persistente, anche in società avanzate.
È la dimostrazione che si tratta di un fenomeno culturale.  Come si può produrre un cambiamento culturale? 

Con la conoscenza storica e la consapevolezza. Tutte cose scoraggiate oggi dal consumismo e dai social.

Viviamo in un momento storico dove sono aperti molti teatri di guerra. Ci vuole regalare una sua personale riflessione sulle donne e la guerra?

Le donne hanno sempre subito le guerre. Quando un popolo vinceva su un altro la prima preoccupazione era prendere prigioniere le donne, renderle schiave, stuprarle, farle lavorare gratuitamente. Lo stupro è sempre stata un’arma di guerra. Gli animali non stuprano, gli uomini sì. Si tratta di inserire, anche solo simbolicamente, il proprio seme nel ventre sacro del nemico e invadere i suoi territori più intimi. Una umiliazione che passa attraverso il corpo delle donne, ma storicamente era indirizzata agli uomini e al paese di conquista. Oggi ha preso un altro significato, meno sociale, ma si tratta sempre di un atto di umiliazione, non solo di quella donna, ma di tutte le donne che vengono sentite come nemiche.

Quali ritiene siano le principali sfide che le donne devono ancora affrontare nel nostro paese?

Non sentirsi più in colpa quando devono mettere insieme il lavoro con i doveri familiari. Non pensare che il solo modo di farsi accettare dal mondo maschile sia il linguaggio della seduzione.

Quali sono le dieci donne più influenti della nostra Storia e perché? 

Sono tantissime e non basta questa risposta per elencarle tutte. 

Questo contributo è tratto dal volume tematico

Potere femminile e violenza di genere

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